lunedì 11 novembre 2013

Juventus-Napoli e la lezione di civiltà.

Toglieteci tutto ma non la partita. Questo è il motto della vita degli italiani. Eh si, perché se per la crisi che ci sta lasciando in mutande l’italiano non muove un dito, lo stesso non fa se succede qualcosa al mondo del calcio. E’ persino disposto a scendere in piazza per il gioco del calcio e a dare vita a cortei, lotte e attività di protesta generali, come la vita di tutti i giorni ci racconta. L’Italia del tifoso e quindi dell’uguaglianza, della civiltà e della cultura, si rispecchia sempre nel campo di calcio e nelle tifoserie. Proprio a quest’ultima è dedicato questo post. L’uno dicembre, curve chiuse per la partita Juventus-Udinese. Motivo? Cori razziali provenienti dalla tifoseria juventina nella partita del 27 ottobre Juventus-Genoa e ben cinquantamila euro di multa sia a Juventus che al Napoli. Tanti per un comune mortale, noccioline per una società calcistica che può permettersi di pagare milioni di euro
un calciatore, come se avesse i piedi d’oro. Il Napoli è stato sanzionato sempre per atti molto civili e sportivi come lancio di petardi e oggetti contundenti alla tifoseria avversaria. Cose che esaltano il vero valore dello sport. Giusto?

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